TAURUS TOP TRAINING è un sistema di allenamento ideato e organizzato da Coach Davide Zurzolo, basato sui concetti dell’ “allenamento funzionale” a corpo libero o con l’utilizzo di attrezzi specifici al fine di ottenere molteplici benefici a livello fisico e di prestazione atletica.
Sono già state spese mille parole nel tentativo di dare una definizione a “allenamento funzionale”, quindi per chi ancora non sapesse cosa significa ci sono migliaia di pagine su internet a disposizione, io non intendo inserirmi nella massa e tentare di darne una mia versione, per il semplice fatto che a mio avviso conta di più la sostanza alla filosofia, quindi non è poi così importante “che cos’è”, ma il “perché” e il “come”.
Il T.T.T. nel primo percorso di allenamento, fornisce semplici ma utili informazioni di biomeccanica a chi lo pratica. Un soggetto se è consapevole di cosa fa e perché lo fa, è più portato a fare bene e quindi a ottenere risultati. Ogni lezione “tipo” in stile T.T.T. prevede infatti:
è un passaggio obbligatorio per chi vuole trarre benefici dal T.T.T. Prevede alcune settimane di allenamento durante il quale viene analizzato l’atleta sotto molti aspetti tra cui:
Le qualità che vengono migliorate grazie al T.T.T. sono quelle principali finalizzate all’ottenimento di un benessere fisico e con ricadute positive sulle attività quotidiane di ciascuno:
Un “Core” o “Centro” forte ci consente di stabilizzarci efficacemente, esprimendo più forza. Se, invece, il Core è debole, possono insorgere lombalgie e le attività quotidiane e sportive possono risentirne in termini di prestazione. E’ determinante capire come qualsiasi attività fisica vada a coinvolgere il Core: salire le scale, sollevare un bambino, eseguire uno squat o effettuare un lancio. Il Core guida la maggior parte di questi gesti, lavorando in modo tridimensionale, intersecando tutti i piani di movimento. E’ inclusa tutta la muscolatura correlata con l’anca: flessori, estensori, rotatori abduttori e adduttori. Anche i muscoli del pavimento pelvico devono essere inclusi in questo gruppo. Il gruppo degli addominali, compresi i muscoli di tutto il perimetro del basso tronco.
La forza muscolare è quella capacità motoria che permette di vincere una resistenza o di opporvisi tramite lo sviluppo di tensione da parte della muscolatura. Spesso la forza che viene allenata è solo quella massimale. Con il T.T.T. invece si otterranno benefici anche a livello di forza resistente e veloce, ossia caratteristiche che più interessano la quotidianità di ciascun individuo. Infatti, più che di forza, preferisco parlare di “potenza”, ossia quel parametro che lega la forza al tempo (come è ben noto: Potenza = Forza x Velocità)
In fisica si dice che un sistema (un corpo puntiforme, un insieme di particelle, un corpo rigido,...) è in “equilibrio meccanico” quando la sommatoria di tutte le forze esterne e la sommatoria di tutti i momenti esterni risultano nulle. A seconda del tipo di criticità del potenziale nel punto di equilibrio statico si distinguono tre casi: “equilibrio stabile” (potenziale minimo locale), “equilibrio instabile” (massimo locale o flesso orizzontale), “equilibrio indifferente” (potenziale localmente costante). Al di la della definizione “letteraria e fisica” del termine, durante gli allenamenti la parola “equilibrio” verrà utilizzata in diversi ambiti: allenamento propriocettivo e del sistema vestibolare, stimolazione del sistema neuro-motorio nella sua totalità.
Nella vita quotidiana non possiamo sempre scegliere la velocità con cui dobbiamo eseguire un movimento. Per esempio: se si sta cadendo o se dobbiamo afferrare qualcosa che sta per cadere, dobbiamo eseguire un movimento che sia il più veloce possibile e la reazione dovrà essere immediata, in quanto è quella che serve in quel momento.
Ho inserito anche questa qualità, è vero, è un aspetto “psicologico”, ma vi assicuro che senza motivazioni non solo il T.T.T., ma qualsiasi programma di allenamento non può dare buoni risultati. La motivazione è quella leva che deve scattare nella testa di ogni persona che si allena e che la spinge a fare quella ripetizione in più, oppure di resistere ancora qualche secondo allo sforzo. E’ quella leva che è presente in ogni campione e che tutti noi dobbiamo sforzarci di trovare e spingere. Durante ogni sessione di allenamento un individuo può sviluppare anche una mole di lavoro elevatissima, ma se non tira fuori di volta in volta quel qualcosa in più, non potrà mai pensare di migliorare in modo sensibile.
Classe 1981. Sin da piccolo scopre la passione per lo sport e il movimento grazie alle opportunità offerte dai propri genitori. Inizia quindi la propria carriera agonistica con buoni risultati praticando lo sport del calcio e del karate (stile Wado Ryu) in primis.
Nel corso degli anni si cimenta in altre discipline, in particolare appartenenti al mondo delle arti marziali e sport da combattimento. Intorno all’età di vent’anni, a seguito di impegni universitari, abbandona qualsiasi tipo di attività agonistica per poi, qualche tempo dopo, affacciarsi al mondo della “palestra” sia in ambito “sala pesi”, sia “fitness musicale”.
Bastano pochi anni per far scoccare la scintilla per questo “mondo”. La passione per l’allenamento e il movimento, lo spingono ad avviare dei primi studi in tale ambito, prima per conto proprio, poi partecipando a numerosi corsi, workshop, ecc. Nel giro di qualche anno, accumulate determinate conoscenze basilari di anatomia e fisiologia e ottenute le prime certificazioni, decide quindi di intraprendere l’attività di “istruttore fitness” di corsi collettivi. Sono gli anni che anticipano quelli del “boom” dell’allenamento funzionale in Italia. Affascinato da questo nuovo “approccio” che rispecchia maggiormente la sua visione del “muoviti per migliorare” rispetto al “muoviti tanto per fare”, inizia ad acquistare per conto proprio alcuni attrezzi quali TRX, Kettlebell, Bag di varia natura, funi, ecc (tutta attrezzatura di non facile reperibilità in Italia all’epoca) per studiarne l’utilizzo e gli eventuali benefici.
Nel frattempo diversi “master” iniziano a “importare“ protocolli di allenamento e a codificare determinati esercizi e non perde quindi occasione per partecipare a queste giornate formative. Incontri che hanno consentito il confronto con numerosissime persone (alcune dei quali sono diventati tra l’altro buoni amici) e che hanno permesso, anche tutt’ora, una costante crescita professionale.
Dopo un determinato periodo decide di implementare, quasi da pioniere (siamo nell’anno 2008), i concetti e la metodologia dell’allenamento funzionale in ambito “corsi collettivi” (push up, burpees, jump, esercizi per il core e protocolli di interval training es Tabata, ancor oggi applicati in modo inappropriato da molti), tale approccio viene poi abbandonato qualche anno dopo, nel momento in cui viene confermata l’esigenza che impone lo svolgimento di determinati esercizi: dedicare tempo alla spiegazione (da parte dell’istruttore) e alla pratica (da parte dell’allievo), particolari che non fanno parte del “mondo commerciale dei corsi fitness collettivi”.
Altro aspetto negativo di tale esperimento viene confermato dalla presenza di tipologie di soggetti costantemente variabili e disomogenei, caratteristiche che rendono impossibile applicare determinati protocolli di allenamento in tale situazione: ciò che va bene per una ragazzina di 20 anni, non può andare bene anche un signore di 60 anni “tendente all’obeso” e con evidenti problemi di deambulazione (spesso anche utilizzare versioni “scalate” di determinati esercizi, non risolve il problema).
Proseguono nel frattempo gli studi e i vari corsi sempre più specialistici a cui partecipa e le certificazioni ottenute, finchè abbandona completamente la strada del “fitness collettivo” per dedicarsi esclusivamente all’allenamento individuale con obiettivi sportivi. Sono gli anni in cui viene ideato e sperimentato su numerosissimi soggetti il TAURUS TOP TRAINING. La soddisfazione di chi decide di praticarlo non tarda ad arrivare, pertanto tale sistema (che fonde i concetti e le metodologie di base di diverse attività sportive) viene maggiormente organizzato e suddiviso in programmi a seconda delle esigenze del praticante. Attualmente a livello letterario non esiste ancora nulla in merito, per il semplice motivo che il punto cardine del T.T.T. è la “personalizzazione”, pertanto impossibile trovare “schede prestampate” ad esempio su internet, e anche se così non fosse, la programmazione sviluppata per un determinato soggetto, difficilmente potrebbe portare gli stessi risultati ad un altro.
Ad oggi il T.T.T., viene praticato da crossfitters, powerlifters, weightlifters, atleti di sport individuali e di squadra, ma anche da coloro che sono semplicemente alla ricerca di benessere. Il T.T.T. rappresenta uno “stile di vita” da parte di chi lo pratica e un nuovo approccio formativo per istruttori e preparatori atletici desiderosi di migliorarsi e confrontarsi.
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